CKnow

SFIDA
Sostenere l’innovazione organizzativa e favorire il passaggio generazionale attraverso la condivisione di metodologie creative che utilizzano il linguaggio visivo del disegno e del fumetto e che attivano il potenziale creativo delle persone per un cambiamento culturale dell’organizzazione e del suo capitale umano, anche in ottica di sostenibilità.

PARTENARIATO

PR Imballaggi S.r.l., Motta di Livenza (TV), Veneto

UNIS&F Scarl, Treviso, Veneto

https://primballaggi.it/

https://www.unisef.it/

RISULTATO
Fumettisti realizzeranno mappe e strumenti visuali, per la corporate identity e la comunicazione del valore del servizio, oltre il prodotto. Una mascotte identificherà il brand aziendale e i suoi valori. Un video di storytelling in motion graphic racconterà il progetto.

INNOVAZIONE
Il progetto rompe i paradigmi dimostrando la “profittabilità” della creatività, agisce sui processi organizzativi lavorando sul potenziale creativo delle persone e consente di “portare in azienda” professionisti capaci di trainare lo sviluppo di nuove idee in un contesto co-generativo di modalità innovative di comunicazione.

Parole chiave: innovazione organizzativa, corporate identity, strumenti visuali, comunicazione, story-telling

 

INTERVISTA A PR IMBALLAGGI

Come nasce l’azienda PR Imballaggi? Mi racconti la storia dell’azienda

La PR Imballaggi nasce nel 1979 con un altro nome e una lunga storia di cambi di statuti societari. La storia che mi riguarda è più recente, nel 2018 viene acquisita dalla mia famiglia e si è avviato un processo di rinnovazione aziendale da un lato per farla crescere e dall’altro per renderla idonea alle sfide delle imprese in questo periodo storico. Ci occupiamo prevalentemente di imballaggi in cartone e carta, un settore merceologico molto legato alla tradizione e spesso poco innovativi. Quindi abbiamo cercato e stiamo cercando di innovare e rendere evidenti i nostri valori d’impresa. In primis vogliamo portare avanti la tradizione, ma parallelamente due dei nostri cavalli di battaglia sono l’innovazione nella produzione e la cura, intesa come dedizione nel lavoro che facciamo. Infatti siamo spesso premiati dai nostri clienti per questo ultimo aspetto, facilmente individuabile anche nella qualità dei nostri prodotti.

Oltre a questi valori più pragmatici siamo molto attenti alla sostenibilità declinata in diverse aree, quella ambientale, economica e sociale. Il nostro obiettivo di crescita aziendale risiede proprio nel cercare di salvaguardare il più possibile l’ambiente con la nostra produzione e le persone, anche attraverso la promozione e la partecipazione a diverse iniziative.

 

Come è nata la collaborazione con la CCI assegnata all’azienda?

Sono venuto a conoscenza del bando promosso dalla Camera di Commercio, nello specifico appunto il progetto DIVA, e ne abbiamo colto l’opportunità perché nel processo di rinnovamento aziendale avevamo da tempo inserito la necessità di investire sulla comunicazione.

La collaborazione con i team di UniSeF e PAFF (Palazzo Arti Fumetto Friuli) ci ha permesso di porre le basi della nuova idea di comunicazione aziendale, una comunicazione non convenzionale rispetto agli altri esempi del nostro settore merceologico di appartenenza.

Il processo creativo è stato anche abbastanza veloce, dopo aver posto le basi abbiamo capito quali erano gli output più facilmente raggiungibili per le nostre esigenze nel breve tempo dettato dal progetto DIVA, ovvero circa 10 mesi. Bisogna considerare che questo lasso di tempo è davvero poco, considerati uno/due incontri mensili. Dopo di ché abbiamo selezionato gli output che inizialmente erano tantissimi e ci siamo orientati su quelli che sono stati effettivamente realizzati: la mascotte dell’azienda, la brochure dei prodotti, un murales (non ancora realizzato), un video interattivo, un manuale della comunicazione istituzionale. Nuovi strumenti comunicativi che attualmente sono utili per relazionarci con clienti vecchi e nuovi.

 

La collaborazione con la CCI UniSeF è stata la vostra prima esperienza di questo tipo?

Sì, decisamente.

 

Data che è stata la vostra prima esperienza, che cosa ha significato collaborare con un’azienda creativa? Quali erano le aspettative avute all’inizio? Se ne avevate sono state soddisfatte?

Sicuramente mi ha permesso di portarci a casa dei nuovi e ragionati strumenti comunicativi. È stata un’esperienza abbastanza formativa per la mia giovane età, mentre per altri collaboratori storici dell’azienda è stato difficile comprende il senso del processo attivato e avviato, perché non avvezzi sia per esperienza sia per forma mentis a confrontarsi con queste tipologie di strumenti creativi di ideazione di processi. All’inizio è stato difficile far comprendere loro che partecipare ai workshop non era una perdita di tempo, ma un modo per mettersi in gioco e ottenere risultati concreti con metodologie diverse e innovative.

Quindi sono orgoglioso di aver portato all’interno dell’azienda un nuovo percorso formativo che ha innescato un profondo cambiamento e mi ha permesso di introdurre strategie inedite di formazione dei gruppi di lavoro all’interno dell’azienda. Gli strumenti utilizzati con l’ausilio dei facilitatori e il loro approccio non è stato il solito e sicuramente lo utilizzeremo per affrontare nuove sfide e progetti.

Le aspettative avute all’inizio del processo collaborativo con la CCI sono legate al compimento effettivo degli output, che sono state ampiamente soddisfatte. Avrei voluto invece un maggior coinvolgimento del team della CCI anche al di fuori dei momenti di incontro prestabiliti, quindi in tutta la durata della collaborazione.

 

Che tipo di strumenti DIVA avete utilizzato nei processi creativi di ideazione dei vostri output?

Innanzitutto gli incontri mensili hanno coinvolto maggiormente le persone dell’area commerciale dell’azienda nella formazione di tavoli di lavoro, in cui si partiva dall’utilizzo di brainstorming collettivi, per poi passare a due sedute iniziali di assessment per presentarsi e raccontare i loro metodi lavorativi aziendali. Infine una volta individuati gli output, sono state stabilite delle scalette temporali per poter portarli a compimento nei tempi prestabiliti assieme alla CCI. In questo passaggio del processo siamo stati affiancati dai facilitatori grafici che hanno realizzato in tempo reale su tavoletta grafica le idee emerse durante le ore di workshop/lavoro in team. La visualizzazione grafico-visiva delle idee ci ha aiutati a comprendere meglio non solo il processo, ma anche cosa e come comunicare i nostri valori.

Quali sono state le sfide superate attivando il processo creativo di collaborazione con la CCI?

Come già accennato precedentemente, l’andare oltre ai processi storicizzati strettamente connessi al nostro settore di appartenenza e aver cambiato le abitudini lavorative di alcuni miei collaboratori storici, più restii a prendere parte a questo processo.

La sfida maggiore per me è stata realizzare concretamente gli output, soprattutto individuare la mascotte dell’azienda.

Cosa ha significato lavorare in team con figure professionali molto diverse da quelle alle quali siete abituati?

Durante tutto il percorso è stato creato un team fisso con il quale abbiamo lavorato, a cui si aggiungevano di volta in volta delle altre figure professionali. Ad esempio, abbiamo incontrato diverse professioniste durante il processo, tra cui un’acceleratrice di creatività oltre alla facilitatrice grafica che disegnava in tempo reale i nostri incontri sulla tavoletta grafica. Per quanto riguarda la realizzazione del murales non ci siamo occupati direttamente noi di PR Imballaggi di selezionare chi lo eseguirà. Sono tutte figure professionali provenienti da PAFF. Il team iniziale è stato composto da me e da due componenti di UniSeF che di volta in volta introducevano appunto qualcuno del PAFF.

Il processo creativo e innovativo avviato può essere utile per raccontare l’azienda al territorio in cui ha sede?

Secondo me, molto nel momento in cui queste comunicazioni vengono impiegate correttamente. Se restano inutilizzate non facilitano il processo di avvicinamento con il territorio. In questo momento la nostra azienda è in fase di rinnovamento anche dei dipendenti, si sta cercando di svecchiare alcuni settori e assumere più giovani, in linea con il processo che abbiamo avviato con la collaborazione con la CCI.

Tra i valori aziendali individuati si trova anche la sostenibilità. Con quale output avete espresso maggiormente questo valore?

Come azienda siamo molto attivi nel programma di Carbon Neutrality che stiamo perseguendo negli ultimi anni, così come partecipiamo a molteplici iniziative sulla sostenibilità che avvengono sia sul territorio trevigiano sia su quello nazionale. Per fare un esempio concreto, la scelta della noce come nostra mascotte non è stato casuale, bensì rimanda a diversi significati metaforici, tra i quali quello di essere un elemento naturale, un frutto della natura.